Un semplice smartwatch potrebbe rivelarci se siamo positivi al covid.

Lo smartwatch può risultare utile per identificare tempestivamente i soggetti affetti da CovID-19, prima che compaiano i sintomi della malattia.
Lo suggeriscono due studi statunitensi, uno della Stanford University californiana, l’altro dell’ospedale universitario Mount Sinai, con sede a New York.

Gli esperti del primo gruppo affermano che i dati fisiologici rilevati dai ‘computer indossabili’ (innanzitutto la frequenza cardiaca a riposo, ma anche altri parametri) consentono di scoprire la positività al Covid in assenza di sintomi nel 63% dei casi: hanno analizzato le rilevazioni relative a 32 individui positivi all’infezione da SaRS-Cov-2 – l’81% dei quali manifestava alterazioni della frequenza cardiaca, della durata del sonno e del numero di passi giornalieri – confrontandoli con quelli di 5.262 individui, tra cui erano compresi soggetti positivi al coronavirus, pazienti affetti da altre patologie e persone sane ad alta esposizione.

Sempre sul battito cardiaco, ed esclusivamente su questo, si basa l’altro studio, quello del Mount Sinai: secondo gli autori gli smartwatch potrebbero identificare l’avvenuto contagio attraverso cambiamenti anche impercettibili nella frequenza delle pulsazioni. I ricercatori hanno seguito 297 operatori sanitari e dipendenti dell’istituto, i quali hanno scaricato un’app nei loro smartphone e smartwatch. I dispositivi hanno mostrato cambiamenti significativi nelle misurazioni relative alla frequenza cardiaca, fino a sette giorni prima che gli individui risultassero positivi al tampone.

Tenere monitorati i propri parametri vitali può essere fondamentale per una diagnosi precoce.

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